Da indumento controverso a must have

Il tailleur, termine che deriva da “maître tailleur”, ovvero sarti maschili, è tra le tendenze più gettonate dell’autunno 2023 che ha conquistato le star e non solo.

Come nasce il tailleur

Leggenda vuole che Gabrielle “Coco” Chanel si innamorò del tweed quando iniziò a frequentare il Duca di Westminster e, prendendo in prestito i suoi vestiti, apprezzò la comodità combinata all’eleganza discreta.

Sono gli anni Venti, e in quel periodo le donne indossano regolarmente il corsetto, fu così che Coco Chanel decise di liberarle da quell’antiquata costrizione e vestirle con abiti che le facciano sentire eleganti e allo stesso tempo a loro agio.

Il tailleur Chanel diventò tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni sessanta uno dei simboli delle donne della borghesia chic, indipendente e moderna nonché la divisa delle suffragette grazie alla sua linea severa e priva di fronzoli.

Negli anni ’60 nacque “tailleur pantalone” per differenziare il modello dalla versione con gonna creando grande scalpore poiché fino a quell’epoca le donne erano punibili penalmente per aver tentato di “impersonare un uomo”.

Nel 1966 Yves Saint Laurent lanciò Le Smoking, un elegante tailleur pantalone per la sera. In quegli anni il modello era ancora considerato controverso, difatti la socialite americana Nan Kempner venne fatta allontanare da un ristorante alla moda di New York per aver osato indossare un completo.

Un numero della rivista Life del 1968 rivela proprio quanto polarizzante fosse questa nuova moda: nelle pagine di apertura, un opinionista uomo si amareggiava del fatto che i tailleur pantalone di Yves Saint Laurent contribuissero alla “distruzione” delle norme di genere mentre, sul retro della rivista, veniva citata una donna che affermava che “un tailleur pantalone con un buon taglio è l’abbigliamento perfetto per la città”.

Durante gli anni ’80 e ’90 indossare il tailleur pantalone continuò a essere considerata una scelta provocatoria. Fu Armani, con le sue giacche destrutturate, uno dei primi a vestire la donna in carriera, forte e libera e nonostante Pat Nixon, la moglie del Presidente Richard Nixon, fosse stata fotografata con un tailleur pantalone già nel 1972 (la prima First Lady in carica a scegliere questo capo) fu solo nel 1993 che alle donne fu permesso indossare i pantaloni in Senato.

All’inizio del 2000, il tailleur pantalone iniziò a sviluppare l’immagine di un capo antiquato e conservatore ma verso la metà del decennio vi fu un revival, difatti, per la stagione Autunno Inverno 2015, brand del fashion system proposero eleganti tailleur pantalone.

Oggi è simbolo di emancipazione e un must have immancabile nel guardaroba femminile! Si fa strada il tailleur dallo stile androgino e gender-fluid nelle più svariate tonalità. La parola d’ordine è: liberta! Low profile ma pur sempre alla moda, pratici e che rendono ogni look cool!

Un ritorno all’ordine e a un’eleganza classicamente intesa che convive in passerella con pizzo e trasparenze, spacchi strategici all’insegna della sensualità. Il power suit esce dai cliché dell’eleganza femminile tutta spacchi e scollature, dona forza e consistenza, nonché una certa dose di comodità nell’esubero di stoffa deluxe, ecco perché tutti lo amiamo!

8 idee per indossarlo anche fuori dall’ufficio

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